Le stele funerarie degli equites singulares rappresentano una classe scultorea piuttosto nota nel panorama archeologico romano, soprattutto per la loro qualità artistica e la loro ricchezza nelle informazioni epigrafiche. Gli apparati iconografici contengono alcune tematiche che trovano confronti con rilievi provenienti dalle aree delle lontane frontiere dell’impero. Molti degli equites singulares, prima di essere promossi come guardia del corpo personale dell’imperatore, avevano militato nella cavalleria ausiliaria dislocata nelle aree del limes. In questo contributo si è cercato di dimostrare che i prototipi di queste stele, appartengono al gusto di quei primi cavalieri che approdando nell’Urbs tra il I e il II secolo d. C., diffusero nell’arte funeraria di Roma alcuni motivi tipici dell’arte sviluppatasi nelle canabae dei castra di confine.
The funeral stelae of the equites singulares: observations upon the origin and development of the iconographic themes
The funeral stelae of the equites singulares represent a sculptural class that is quite well known within the panorama of Roman archaeology, especially for their artistic quality and their abundant epigraphical information. The iconographic structure contains several themes which can be compared to reliefs that come from the faraway frontier areas of the empire. Many of the equites singulares, before being promoted to the emporer’s personal body guard, had been soldiers in the auxilary cavalry stationed in the frontier areas of the Empire (limes). This article attempts to demonstrate that the prototypes of these stelae belong to the taste of those first horsemen arriving in the Urbs between the first and the second century AD, who brought several typical artistic motifs to Roman funerary art that had developed in the canabae and frontier castra.
