Massimo Osanna, Nikolaos Arvanitis, Vincenzo Capozzoli, Gianclaudio Ferreri, Barbara Serio: Sedi del potere di un insediamento italico nell'Appennino lucano: Torre di Satriano in età arcaica (Estratto dal fascicolo 11)

    

L’insediamento italico di Torre di Satriano è oggetto dal 2000 di una ricerca interdisciplinare di archeologia globale intrapresa dalla Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera.
Grazie a tali ricerche sono note le dinamiche insediative del comprensorio dall’età del Bronzo medio fino all’età post medievale. Oltre lo scavo di un santuario di età lucana, già edito, e gli scavi del complesso di età medievale sulla sommità della collina di Torre di Satriano, le indagini degli ultimi anni si sono concentrate su due eccezionali complessi di età arcaica, oggetto di trattazione in questa sede.
Si tratta in primis di una residenza a pianta rettangolare absidata, di eccezionali dimensioni, costruita con tecniche capannicole, ubicata su un ampio plateau ad est rispetto all’altura occupata dal centro medievale. Tale struttura, realizzata nell’ultimo quarto del VII secolo a.C. e distrutta poco prima della metà del secolo seguente, risulta realizzata su un edificio più antico, allo stato attuale delle ricerche non ancora databile con precisione, anche se numerosi materiali residui attestano una frequentazione già a partire dal terzo quarto dell’VIII secolo a.C.
Il secondo edificio, ubicato presso le pendici settentrionali della collina, è un complesso straordinario per dimensioni, tecnica costruttiva e qualità dell’apparato decorativo. Realizzato intorno alla metà del VI secolo a.C., è conosciuto allo stato attuale della ricerca per due fasi principali, prima della distruzione avvenuta intorno al 480-70 a.C. Sono note anche le aree annesse, rappresentate da una zona cimiteriale ed una artigianale. Vengono presentati qui i principali elementi dell’apparato decorativo architettonico – tra cui spiccano le lastre del fregio figurato con opliti e cavalieri – nonché il ricco e articolato arredo interno, in primis la porta di accesso alla sala centrale, conservatasi in situ con le sue decorazioni bronzee.
Si presenta anche una scelta dei numerosissimi manufatti ceramici greci e magno-greci che rimandano alle sontuose pratiche cerimoniali che connotavano la vita delle élites della società antica, nei loro luoghi di potere.

 



Seats of Power in an Italic Settlement in the Lucanian Apennines: Torre di Satriano during the archaic period

The Italic settlement of Torre di Satriano has been the object of an interdisciplinary and integrated archaeological study since the year 2000 by the University of Matera, Graduate Department of Archaeology (Scuola di Specializzazione in Archeologia). The site’s settlement patterns, as a result of this research, are known from the Middle Bronze Age through the Post–Medieval period. In addition to a sanctuary from the Lucanian era, already published, and the excavations of the medieval remains on top of the hill of Torre di Satriano, research in recent years has concentrated on two exceptional complexes from the Archaic period. These complexes are the object of the present article.
The first of these is an exceptionally large residence, rectangular in plan with an apse at one end, constructed using hut–like techniques and located on an ample plateau east of the highground occupied during the Middle Ages. This structure, built during the last quarter of the seventh century BC and destroyed shortly before the middle of the following century, was built on top of an older building. The latter can not be dated with precision at this point, even though much of the residual material is indicative of settlement already from the third quarter of the eighth century BC.
The second structure, located near the northern slope of the hill, is an extraordinary complex, both in terms of its dimensions as well as for its construction techniques and the quality of the decorations. Realized around the middle of the sixth century BC, it is known at this point in the research for two principal phases before its destruction around 480 to 470 BC. Also noted are the areas annexed to it, in particular a burial ground and a workshop area. The article also presents the main elements of the architectural decoration – among which stand out the slabs of the frieze representing hoplites and horsemen – as well as the rich and articulated interior decoration, in primis the door to the central room preserved in situ with its bronze decorations.
The article also presents a sample of the many ceramics made in Greece and Magna Graecia that recall the sumptuous ceremonies that characterized the life of the elites of ancient Greek society in their seats of power.