Anna Melograni: Novità e precisazioni su Pintoricchio miniatore (Estratto dal fascicolo 16)

    

L’articolo prende spunto dalla individuazione di una nuova opera di Pintoricchio e dall’esame del contesto in cui è stata elaborata. Si tratta di una iniziale miniata raffigurante la Cacciata di Gesù dal tempio, posta in apertura di uno dei graduali del Duomo di Cesena (oggi conservato alla Biblioteca Malatestiana, Corale F) commissionato - insieme ad altri sette volumi, di cui ne restano al momento sei, tutti di artisti diversi – dal Capitolo e dal vescovo di Cesena, Giovanni Venturelli di Amelia, negli anni Ottanta del ‘400. Già edita, la miniatura è stata in passato erroneamente attribuita a Don Savino da Faenza, incaricato di eseguire in realtà le iniziali decorate del codice, il quale aveva lasciato la propria firma sul bel fregio marginale del foglio iniziale (principio) creando per questo non poca confusione. La nuova attribuzione offre altresì l’occasione alla studiosa di riconsiderare la figura di Pintoricchio miniatore e di riesaminare il catalogo delle opere su pergamena precedentemente riferite al pittore umbro.
 

A discovery and some clarification regarding the miniaturist Pintoricchio

The article springs from the identification of a new work by Pintoricchio and an examination of the context in which it was created. The work in question is an illuminated initial with a depiction of The Rejection of Jesus, placed at the beginning of one of the graduals belonging to the Cathedral of Cesena (today preserved in the Biblioteca Malatestiana, Corale F). It was commissioned — together with seven other volumes (six remain), all painted by different artists — by the chapter and the bishop of Cesena, Giovanni Venturelli di Amelia, in the 1480s. In the past, the miniature with the Rejection of Jesus was erroneously attributed to Don Savino da Faenza, who, in fact, had been commissioned to decorate only the floral initials. Don Savino’s signature in the beautiful frieze in the margin of the opening page (principio) thus became the source of considerable confusion. The new attribution also offers the scholar further occasion to reconsider the miniaturist Pintoricchio and re–examine the catalogue of works on parchment previously attributed to the Umbrian painter.