Serafina Giannetti: Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli. II. Le sculture di età imperiale (Estratto dal facicolo 22-23)

    

L’articolo completa l’analisi del notevole patrimonio scultoreo rinvenuto all’interno del santuario d’Ercole Vincitore a Tivoli prendendo in esame i reperti di età imperiale. A differenza delle sculture repubblicane, i rinvenimenti di età imperiale sono numericamente meno consistenti, presentano uno stato di conservazione più frammentario e caratteristiche stilistiche e tecniche più disomogenee. Lo studio tenta una lettura dei materiali in relazione con gli interventi edilizi e gli apparati decorativi realizzati nel santuario in epoca successiva alla grande fase di monumentalizzazione repubblicana, alla luce dei dati emersi durante gli ultimi lavori di restauro e valorizzazione del complesso.
Tra i pezzi esaminati emerge la statua iconica in vesti di Afrodite del tipo Louvre–Napoli, attribuita ad una bottega di copisti di età medio–imperiale, la cui produzione era caratterizzata dall’uso esclusivo del marmo tasio. Si propone inoltre una nuova interpretazione iconografica della nota testa colossale, detta di Alessandro – Ercole, rinvenuta nel 1902 nei pressi del tempio e oggi nel Museo Nazionale Romano, per la quale si ipotizza la pertinenza alla statua di culto.
Ricerche correlate allo studio delle sculture provenienti da santuario hanno permesso all’autrice di rintracciare una statua di Ercole rinvenuta nel 1886 presso il ponte dell’Acquoria, a valle del santuario, e andata dispersa sul mercato antiquario. La statua, oggi alla Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, probabilmente parte integrate dell’arredo del santuario, offre un’ulteriore testimonianza della iconografia dell’Ercole Vincitore a Tivoli.


The Sanctuary of Hercules Victor in Tivoli. II. The Sculpture of the Imperial Period


This article completes the analysis of the remarkable sculptural appanage excavated on the interior of the sanctuary of Hercules Victor at Tivoli, focusing on the finds from the Roman imperial period. In comparison with the Republican sculptures, the archaeological finds of the imperial period are numerically fewer, and present a more fragmented state of conservation as well as greater dissimilarities in terms of stylistic and technical features. In the light of new finds that emerged during the most recent excavation and restoration campaigns conducted at the archaeological complex, the study proposes an interpretation of the materials in connection with the construction phases and the decoration of the sanctuary from a later stage with respect to the monumental building period of the Republican epoch.
Among the pieces examined, the iconic Aphrodite statue of the Louvre–Naples type stands out. The author assigns it to a workshop of copyists from the middle imperial period whose production was characterized by the exclusive use of Thasos marble. The study also advances a new iconographic interpretation of the noted colossal head referred to as “Alexander–Hercules” discovered in 1902 near the temple and now in the Museo Nazionale Romano, that the author hypothesizes belong to the cult statue.
Research related to the study of the Tivoli sanctuary sculpture has enabled the author to trace a statue of Hercules discovered in 1886 near the Acquoria bridge downstream from the sanctuary and subsequently sold on the art market. The statue, presently in the Ny Carlsberg Glyptotek in Copenhagen and probably an integral part of the sanctuary furnishings, offers further evidence of the Hercules Victor iconography at Tivoli.