Arabella Cifani, Franco Monetti: L’autoritratto perduto del pittore Giovanni Antonio Molineri (1577–1631) (Estratto dal fascicolo 25)

    

Il pittore Giovanni Antonio Molineri, detto Antonino da Savigliano, è oggi considerato una delle più originali voci dell’arte post-caravaggesca italiana. È documentato a Roma fra 1609 e 1615, dove ebbe occasione di vivere la prima stagione successiva a Caravaggio e di assorbire influssi multiformi, fra cui quelli della pittura carraccesca. Documentata è anche la sua conoscenza diretta di Bartolomeo Manfredi. Di recente è stato ritrovato il suo perduto autoritratto, di cui si discute nel presente contributo, sin qui conosciuto solo attraverso l’incisione di Giovenale Boetto (1604-1678), che lo riprodusse in controparte. Il magnifico dipinto, databile verso il 1612, è opera di sorprendente modernità, molto vicina alle cosiddette “teste di carattere” e agli autoritratti di Annibale Carracci. 

 

The Lost Self–portrait of the Painter Giovanni Antonio Molineri (1577–1631)

The painter Giovanni Antonio Molineri, known as Antonio da Savigliano, is today considered one of the most original artists active in post–Caravaggio Italy. Between 1609 and 1615 he is documented in Rome, where he was part of the artistic scene just after Caravaggio’s time, and absorbed multiple influences including those of the Carracci. Molineri’s direct acquaintance with Bartolomeo Manfredi is furthermore documented. His lost self–portrait has recently been rediscovered and is the focus of discussion in the present contribution; up to now it had been known only through the engraving by Giovenale Boetto (1604–1678) reproducing it in reverse. This magnificent painting, datable to circa 1612, is a surprisingly modern work and very close to Annibale Carracci’s so–called “character heads” and self–portraits.