Gianluca Zanelli: Pietro Francesco Piola e gli esordi di Bernardo Castello: le tele tardo cinquecentesche della chiesa di Monte Oliveto a Genova Pegli (Estratto dal fascicolo 27)

    

Il recente recupero di cinque tele appartenenti alla fase tardo cinquecentesca della decorazione della chiesa carmelitana di Santa Maria e dei Santi Nazario e Celso di Genova Pegli ha permesso di approfondire, grazie alla disponibilità di nuovi dati esecutivi e al recupero della piena leggibilità delle immagini, la conoscenza di questo importante nucleo di pale d’altare, commissionate da famiglie strettamente legate alla comunità religiosa nell’ambito del clima controriformistico, assecondando i nuovi canoni figurativi promossi dalla riforma tridentina. Il restauro di queste opere — realizzato anche grazie a finanziamenti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo — ha reso possibile una più approfondita ricostruzione delle vicende della tela raffigurante il Matrimonio mistico di Santa Caterina con i Santi Benedetto, Orsola e Giovanni Battista, realizzata da Pietro Francesco Piola nel 1598 e ricordata sin dal 1674 dallo storiografo Raffaele Soprani come unica opera dell’artista esposta al pubblico, nonché di tre pale ascrivibili al periodo giovanile della produzione di Bernardo Castello, fase in cui le formule figurative apprese durante la formazione presso la bottega di Andrea Semino si arricchivano di nuovi spunti desunti dall’esperienza di Cambiaso e dalla conoscenza della produzione figurativa di matrice fiorentina e romana.



Pietro Francesco Piola and the early activity of Bernardo Castello:

the late sixteenth–century canvases in the church of Monte Oliveto in Genova Pegli

The recent restoration of five paintings belonging to the late sixteenth–century phase of decorations in the Carmelite church of Santa Maria and Santi Nazario e Celso in Genova Pegli has increased our knowledge about this important group of altarpieces thanks both to new information on their execution, and to their return to full legibility. The altarpieces were commissioned by families with close ties to the Carmelite religious community in the context of the Counter–Reformation milieu, and adhere to the new artistic canons promoted by the Tridentine reform. The restoration of these works —made possible in part by funding from the Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo — has enabled a more detailed reconstruction of the history of the canvas with the Mystical Marriage of St. Catherine with Sts. Benedict, Ursula and John the Baptist, executed by Pietro Francesco Piola in 1598 and first recorded in 1674 by the historian Raffaele Soprani as the only publically visible work by the artist. Further, it has permitted attribution of three of the altarpieces to the early production of Bernardo Castello, during the period when the artistic formulae learned during his training in the workshop of Andrea Semino were enriched with new ideas derived from contact with Cambiaso and knowledge of the artistic production of Florence and Rome.