Antonio Cuccia: Una proposta palermitana per Gherardo delle Notti: il "Sacrificio di San Bartolomeo" della chiesa dei Carmelitani Scalzi (Estratto dal fascicolo 29)

    

Recuperata nei depositi di Palazzo Abatellis la grande pala d’altare proveniente dalla chiesa palermitana dei Carmelitani Scalzi, tramandata dalla storiografia locale come ‘Martirio di San Bartolomeo’ ed attribuita allo Spagnoletto, è stata scandagliata dall’autore del saggio nell’aspetto iconologico ed interpretata come il ‘Sacrificio di San Bartolomeo’ in parallelo alla Passione del Cristo bambino. Il tema, visto in questa chiave, rispondeva alle aspettative escatologiche  dell’Ordine riformato, alla sua ansia missionaria, coniugate in tal senso dal committente Bartolomeo Fleres, munifico finanziatore della Casa dei Novizi, destinata a crescere i fanciulli educati a quelle finalità. Alla luce di un percorso a ritroso, che registra la presenza a Palermo, per la fondazione del convento, di padre Domenico di Gesù Maria, futuro priore della chiesa romana di Santa Maria La Scala, riconosciuto dalla critica come ispiratore ed assegnatore dell' Estasi di San Paolo’ viene qui avanzata, sotto la medesima regia,  l’attribuzione del dipinto palermitano allo stesso Gherardo delle Notti. I due dipinti messi a confronto, aldilà della significativa ed inconsueta ambientazione “di giorno”, rispondono alla stessa temperie avvertita dal pittore olandese tra il 1616 ed il 1617, con particolare attenzione al barocco romano di stampo classicista-emiliano, nell’interpretazione che ne dà il Lanfranco ma con una sensibilità luministica, tutta fiamminga, verso le tinte smaglianti.

A Palermo Proposal for Gerhard van Honthorst: the Sacrifice of Saint Bartholomew in the church of the Discalced Carmelites

A large altarpiece from the church of the Discalced Carmelites in Palermo, traditionally recorded in the local historiography as a “Martyrdom of St. Bartholomew” and attributed to Spagnoletto, has been rediscovered in the deposits of Palazzo Abatellis and analyzed by the author of the essay, who reinterprets the subject as a “Sacrifice of St. Bartholomew” in parallel to the Passion of the Child Christ. Viewed in this key, the theme corresponds to the eschatological expectations of the reformed Order and its missionary impetus that were construed in this sense by the benefactor Bartolomeo Fleres, munificent financier of the Casa dei Novizi (Novices’ convent) founded to raise youths educated to that purpose. In light of historical events recording the presence in Palermo for the foundation of the convent of Father Domenico di Gesù Maria, future prior of the church of Santa Maria della Scala in Rome, recognized by critics as the individual who inspired and assigned the commission for the Ecstasy of Saint Paul, the author here advances the attribution of the Palermo painting to the same artist, i.e., Gerhard van Honthorst, under the same patronage circumstances. Beyond the meaningful and atypical daylight setting present in both works, the two paintings share a temperament comparable with that expressed by the Dutch painter in his productions of 1616–1617, exhibiting particular attention to the classicizing Emilian expression of the Roman Baroque as interpreted by Lanfranco, but with a distinctly Flemish sensibility for a luminosity suggested with brighter tonalities.