Tommaso Mozzati: «Il sentimento dei servigi». Giorgio Castelfranco, Leonardo e la mostra didattica per l’anniversario vinciano del 1952

    

L’articolo prende in esame l’importante evento espositivo dedicato nel 1952 a Leonardo, sotto gli auspici del Ministero dell’Istruzione Pubblica, per celebrarne il quinto centenario della nascita. La mostra itinerante, allestita in un primo tempo a Roma, venne affidata da Antonio Segni alla curatela di Giorgio Castelfranco, allora funzionario presso la Soprintendenza alle Gallerie della capitale e studioso che nel corso della propria produzione aveva già riflettuto sull’opera del pittore. Il contributo, ricorrendo a numerosi documenti inediti, intende evidenziare il rilievo che il progetto ebbe per la fortuna critica del Vinci, imponendosi come un momento di riflessione di respiro europeo. Esso fu infatti immaginato nelle forme di uno scandaglio dei suoi poliedrici interessi, parimenti indirizzati alla speculazione artistica e all’indagine scientifica, aperto a una multidisciplinarietà cara alla letteratura leonardesca del secondo dopoguerra. Allo stesso tempo il testo mira a sottolineare quanto Castelfranco individuasse nel pensiero del filosofo americano John Dewey uno strumento ermeneutico efficace non solo per rileggere la parabola creativa di Leonardo, ma anche per immaginare lo stesso percorso della rassegna, aperto all’uso delle più moderne tecniche di riproduzione dell’immagine.


«Il sentimento dei servigi». Giorgio Castelfranco, Leonardo and the didactic exhibition for the Da Vinci anniversary of 1952

 The article examines the didactic exhibition dedicated to Leonardo da Vinci in 1952 for the fifth centenary of his birth, a celebration promoted by the Ministero dell’Istruzione Pubblica. Initially shown in Rome, this traveling exhibition was entrusted to the curatorship of Giorgio Castelfranco, then an official of the Soprintendenza alle Gallerie in Rome and a scholar who had previously dedicated research to the painter’s work. On the basis of numerous unpublished documents, the essay highlights the importance of this project for Leonardo’s critical fortune, a project conceived as a moment of reflection for Europe at large. Planned as a survey of the artist’s multi-faceted interests, it was directed equally to artistic speculation and scientific investigation, and was amenable to the multidisciplinary format esteemed in post-War Leonardo scholarship. At the same time, the study aims to underline the extent to which Castelfranco identified in the thought of the American philosopher John Dewey an effective hermeneutic tool not only for rereading Leonardo’s creative path, but also for designing the exhibition, which was open to the use of the most modern available technologies of image reproduction.