Giuliana Calcani: Il presunto ritratto di Tiberio Gemello al Museo Civico di Albano

    

La testa in marmo proveniente dalla villa romana scoperta ad Albano in località Cavallacci e conservata nel locale Museo Civico è interpretata come un ritratto di Tiberio Gemello. In realtà la particolare tecnica di lavorazione degli occhi fa escludere che possa trattarsi dell’immagine di un personaggio storico, spingendo a cercarne l’identità tra i soggetti mitici. La cronologia a cui la testa di Albano può essere comunque riferita non si discosta dalla prima età imperiale e questo dato, unito al particolare luogo di rinvenimento e all’iconografia del soggetto raffigurato, orienta verso l’interpretazione del pezzo come immagine di Ascanio/Iulo. Il confronto con ritratti di Lucio Cesare, in particolare, sostiene l’ipotesi di una committenza interessata alla legittimazione della nuova politica dinastica inaugurata da Augusto. La produzione di questo importante reperto si colloca quindi nel clima di ripresa letteraria e artistica del mito troiano delle origini di Roma, funzionale alla propaganda imperiale.

The presumed portrait head of Tiberio Gemello in the Museo Civico in Albano

A marble head discovered in the Roman villa at Cavallacci, a site near Albano, and now kept in the local Museo civico, was previously interpreted as a portrait of Tiberius Iulius Caesar Nero Gemellus. In reality, the particular technique used to sculpt the eyes makes it possible to rule out that the head represents a historical figure, leading to the possibility that its identity is instead mythological. The dating of the Albano head remains in either case that of the early Imperial Roman Period, and this datum combined with the particular site of the head’s discovery and its iconography, orient the author to suggest that the piece is interpretable as an image of Ascanius/Iulus. Comparisons with portraits of Lucius Caesar, in particular, support the hypothesis of a commission aimed at the legitimization of the new dynastic policy inaugurated by Augustus Caesar. The production of this important find can therefore be placed in the context of the literary and artistic recovery of the Trojan myth of the origins of Rome functional to imperial propaganda.