Pia Palladino: Frammenti di un salterio tardogotico per San Sisto a Piacenza: exempla per il rinnovamento liturgico di fine Quattrocento (Estratto dal Fasc. 33-34)

    

L’articolo riguarda undici fogli sciolti miniati, staccati da un salterio tardogotico e dispersi tra collezioni pubbliche e private americane, finora poco noti o del tutto sconosciuti agli studi, la cui provenienza viene ricondotta al famoso monastero di San Sisto a Piacenza. L’analisi delle miniature è svolta in parallelo con quella del già noto Salterio in due volumi (oggi conservati tra Boston, Public Library Med. Pf. 97, e una collezione privata), eseguito per lo stesso monastero emiliano sul finire del Quattrocento, come parte di un più ampio rinnovamento liturgico iniziato nella seconda metà del secolo. La presenza di strette corrispondenze iconografiche e compositive tra alcuni dei fogli sciolti e le pagine miniate dei più tardi volumi interi consente di concludere che il perduto salterio sia stato parte di una finora ignota serie di corali, forse la prima, commissionata per San Sisto in occasione dell’entrata del cenobio nella Congregazione di Santa Giustina (1425), poi divenuta fonte di modelli per gli artisti coinvolti nel rinnovo artistico dei nuovi corali di fine secolo. L’inserimento delle miniature – al momento riferibili ad un artista purtroppo ancora anonimo che qui chiameremo il Maestro del Salterio di Piacenza – nel contesto della cultura tardogotica a Piacenza in età viscontea offre, infine, nuovi spunti di ricerca per la ricostruzione del complesso panorama della miniatura locale di primo Quattrocento.  

Fragments of a late Gothic psalter for San Sisto in Piacenza: Exempla for the liturgical renewal of the end of the fifteenth–century

The article deals with eleven illuminated manuscript leaves excised from a late–gothic psalter and divided among American private and public collections, the provenance of which is traced to the famous monastery of San Sisto in Piacenza. The examination of these little studied and in some cases unknown fragments parallels that of a two–volume Psalter (now divided between Boston, Public Library Med. Pf. 97 and a private collection), executed for the same Emilian monastery towards the end of the Quattrocento as part of a wider liturgical renewal begun in the second half of the century. The presence of close iconographic and compositional correspondences between the earlier leaves and the pages of the later, integral volumes leads to the conclusion that the lost psalter may have been included in a hitherto unknown, first series of choirbooks, probably commissioned for San Sisto upon its incorporation into the Congregation of Santa Giustina (1425), that later became the source of models for the artists involved in the artistic renewal at the end of the fifteenth–century. The placement of these miniatures — which must be attributed for now to an anonymous artist here christened the Master of the Piacenza Psalter — within the context of late gothic culture in Piacenza in the Visconti era offers a new point of departure for the reconstruction of the complex panorama of local miniature production in the first decades of the Quattrocento.