Veronica Merlo: Giovanni Piacere, un pittore romano tra Pintoricchio e Antoniazzo. Documenti, fonti e ipotesi

    

Tra le numerose personalità artistiche attive a Roma tra il Quattrocento e il Cinquecento una delle più misteriose è quella del pittore romano Giovanni Piacere. Le uniche notizie note dell’artista erano finora relative ad un ciclo di affreschi, purtroppo perduto, che Giovanni Piacere eseguì nel 1487 in una sala dell’antico Palazzo dei Priori a Viterbo e alla sua attività nella chiesa di Santa Maria del Popolo, dove la fonte seicentesca Benedetto Mellini, erudito della cerchia di Alessandro VII Chigi, lo ricordava accanto a Pintoricchio. Ulteriori memorie della sua attività romana sono, tuttavia, contenute in un’altra opera manoscritta di Mellini e in quella anonima di San Jacomo degli Spagnuoli. Secondo queste due fonti seicentesche Giovanni Piacere avrebbe lavorato a Roma nelle chiese di Santa Croce in Gerusalemme, di San Vito e Modesto, di Sant’Antonio Abate, di San Pietro in Montorio, di San Lorenzo fuori le mura e di San Giacomo degli Spagnoli. Un nodo interessante della ricerca è la sua presenza nelle chiese iberiche di San Pietro in Montorio e di San Giacomo degli Spagnoli, dove pare abbia lavorato per lo stesso committente Garsias de Gibraleon. La scoperta di queste nuove fonti e l’analisi di alcuni dipinti consentono di far riemergere la personalità di questo misterioso artista attivo a Roma tra Antoniazzo e Pintoricchio.

Giovanni Piacere, a Roman painter between Pintoricchio and Antoniazzo. Documents, fonts and hypotheses

Of the various characters artistically active in Rome between the fifteenth and sixteenth centuries one about whom very little is known is the Roman painter Giovanni Piacere. Until now the only known traces of his activity were to be found in an archive document of 1487. It records that Giovanni Piacere had painted a series of frescoes, unfortunately destroyed, in the ancient Palazzo dei Priori, and in the church of Santa Maria del Popolo. A manuscript by Benedetto Mellini, a scholar in the entourage of Pope Alexander VII Chigi, records that he worked there alongside Pintoricchio. However, a record of his activity in Rome is to be found in another of Mellini’s manuscripts, as well as in the anonymous San Jacomo degli Spagnuoli. They report that the artist worked on several important churches in Rome: Santa Croce in Gerusalemme, San Vito e Modesto, Sant’Antonio Abate, San Pietro in Montorio, San Lorenzo fuori le Mura and San Giacomo degli Spagnoli. One of the most interesting aspects of this research is his work in the Spanish churches of San Giacomo degli Spagnoli and San Pietro in Montorio. Apparently his patron in both churches was Garsias de Gibraleon. These new fonts and analysis of some of his paintings shed light on the personality of this mysterious artist active in Rome between Antoniazzo and Pintoricchio.