MAURO VINCENZO FONTANA: La brigata giordanesca nelle Stanze di San Benedetto: per la pittura napoletana a Montecassino

    

A giudicare dal racconto tramandato Flavio della Marra alla metà del Settecento, le Stanze di San Benedetto nell’abbazia di Montecassino rappresentavano, a quell’epoca, una delle pinacoteche più raffinate dell’intero Regno di Napoli. Con quasi 250 dipinti allestiti sulle pareti di tre ambienti, esse offrivano all’ospite di turno una visita davvero straordinaria, affiancando a maestri del calibro di Dürer, Perugino, Raffaello, Giulio Romano, Sebastiano del Piombo, Bronzino, Guido Reni, Guercino e Caravaggio, tutti gli astri di prima grandezza della pittura sei-settecentesca meridionale, da Salvator Rosa a Micco Spadaro, da Massimo Stanzione a Jusepe de Ribera, passando per Mattia Preti, Luca Giordano, Francesco Solimena, Paolo de Matteis, Francesco De Mura e Sebastiano Conca. Nella prospettiva di giungere a un’indagine finalmente sistematica della questione, il contributo prova a fornire nuove risposte sulle presenze effettive che la quadreria cassinese poteva realmente vantare, concentrandosi in particolare sui pezzi riferiti a Giordano e a de Matteis. Mettendo per la prima volta a dialogo la testimonianza delle fonti antiche con un nutrito gruppo di opere inedite ancora conservato nel complesso benedettino, lo studio tenta dunque di raccendere il dibattito su un patrimonio che ha subito come pochi altri la violenza dell’ultimo conflitto mondiale.


The Giordanesque group in the Stanze di San Benedetto: paintings from the Neapolitan school in Montecassino

 

For Flavio della Marra, writing in the mid 1700s, the Stanze di San Benedetto in the Abbey of Montecassino was, at the time, one of the finest art galleries in the whole of the Kingdom of Naples. Its close on 250 paintings, hanging on the walls of three rooms, offered the visitor an extraordinary experience. Alongside masterpieces by the likes of Dürer, Perugino, Raphael, Giulio Romano, Sebastiano del Piombo, Bronzino, Guido Reni, Guercino and Caravaggio, all the leading lights of seventh and eighteenth century southern Italian painting could also be found. These ranged from Salvator Rosa to Micco Spadaro, Massimo Stanzione to Jusepe de Ribera, accompanied by Mattia Preti, Luca Giordano, Francesco Solimena, Paolo de Matteis, Francesco De Mura and Sebastiano Conca. In the hope of finally sorting out the details, this paper provides new answers to the question of what pieces the Montecassino gallery proudly had on display. Particular emphasis is placed on the works of Giordano and de Matteis. For the first time the original records have been matched to the ample number of pieces still housed in the Benedictine monastery. The analysis hopes to reopen the debate over a cultural heritage that suffered like few others during the last World War.