Massimo de Vico Fallani: Il progetto di Michele Busiri Vici per la sistemazione a verde degli scavi di Ostia nel quadro delle vicende del giardino italiano contemporaneo

    

Il saggio prende in esame la vicenda architettonica e paesaggistica del progetto che Michele Busiri Vici produsse su incarico dell’Esposizione Internazionale del 1942. L’analisi è stata condotta sui documenti d’archivio originali grafici e scritti depositati presso l’Archivio Centrale di Stato di Roma e sull’indagine diretta nell’area interessata dal progetto. Busiri Vici, come meglio esplicitato nel testo, era un architetto di raffinato gusto e cultura che aveva eseguito una grande quantità di opere architettoniche e paesaggistiche per enti pubblici e per privati, a Roma, in Italia e altrove. Il suo modo di concepire un impianto a verde in un’area archeologica, a distanza di circa cinquant’anni dalle esperienze cruciali di Giacomo Boni e, nella stessa area di Ostia Scavi, di Dante Vaglieri, era del tutto originale, con uno sguardo nuovo e moderno sulla relazione artistica tra ruderi e piantagioni. Il sopravvenire degli eventi della Seconda Guerra Mondiale, come era avvenuto per ogni altra iniziativa dell’E42, comportarono il blocco del progetto, che peraltro nel 1942 era stato in parte realizzato almeno in quanto alla posa a dimora delle alberature. Infine anche questo impianto, non diversamente da gran parte degli altri parchi della progettata Esposizione Internazionale del 1942, non fu eseguito nel fedele rispetto del progetto originale di Michele Busiri Vici, tuttavia oggi è ancora possibile intravedere nelle piantagioni esistenti il concetto organico che aveva ispirato l’autore per la composizione di un insieme unitario e armonico.


Michele Busiri Vici’s planning project for the arrangement of the green areas in the Ostia excavations
in relation to events of the contemporary Italian garden


The paper discusses the architecture and landscape project that Michele Busiri Vici presented for the International Exhibition of 1942. The piece centres on the original drawings and writings housed in Rome’s Central State Archive, as well as work in the field. Busiri Vici, as is better explained in the paper, was an architect of refined taste and culture. He had already provided plans for numerous architecture and landscape projects, both public and private, in Rome, Italy and abroad. Some fifty years on from the key archaeological work of Giacomo Boni, as well as that of Dante Vaglieri on the Ostia excavations, Busiri Vici’s idea of landscaping within an archaeological area was totally original. His was a new and modern way of looking at the relationship between green spaces and the ruins. Along with other initiatives for the E42 exhibition, the arrival of the Second World War put Busiri Vici’s projects on hold. By 1942 his ideas had at least in part been completed with the trees being planted. Just like most of the other parks planned for the Universal Exhibition of 1942, Michele Busiri Vici’s original project for the Ostia excavations was not followed to the letter. However, observing the landscape that has come down to us, it is still possible to catch a glimpse of the organic concept that had inspired the person behind it when trying to infer a harmonious cohesive sensation.