Claudia Conforti, Maria Grazia D’Amelio: Di cieli e di palchi: soffitti lignei a lacunari

    

I soffitti lignei a lacunari attestano la presenza dell’antico e la ricerca del lusso nell’architettura romana del Rinascimento. Mentre l’impiego della pietra nelle arti è stato ben studiato, quello del legno è pressoché ignorato. Anche se le strutture in pietra prevalgono, il legno è essenziale nell’architettura, anche per il suo ruolo di segnalatore degli scambi commerciali e artistici fra gli stati d’Europa. Sontuosi soffitti dorati intersecano l’impiego del legno con la pittura, la scultura, lo stucco, la cartapesta, fornendo una prova magnifica dello scambio fra le arti. Il saggio analizza i soffitti nei palazzi dalla fine del Quattrocento – a partire dal soffitto del Palazzo dei Penitenzieri (1490 circa) — fino alla fine del Cinquecento, con il magnifico soffitto figurato del Casino Montalto a Bagnaia del Cavalier D’Arpino. In questo intervallo di tempo sono analizzati i più fastosi soffitti, commissionati dai Farnese — come quelli dei palazzi Farnese a Roma e Caprarola, a Castel Sant’Angelo e alla Cancelleria. Il ruolo figurativo e simbolico assunto dai soffitti lignei all’antica nel palazzo romano è indagato negli esempi di Palazzo Massimo alle Colonne, la Farnesina Chigi, il Palazzo del Cardinal Della Valle. Lo scritto non ha pretese di completezza a causa della natura pioneristica testimoniata dalla carenza bibliografica di studi e di ricerche sistematiche.


On cieli and palchi: coffered wooden ceilings

Coffered wooden ceilings attest to the revival of antiquity and the quest for luxury in Renaissance architecture in Rome. While the use of stone in the arts has been much studied, wood has been almost completely neglected. Although stone structures predominate, wood is essential in architecture, moreover due to its role as an indicator of commercial and artistic exchange between the states of Europe. In sumptuous gilded ceilings the use of wood intersects with the media of painting, sculpture, stucco, and papier mâché, furnishing magnificent proof of the interchange between the arts.
The present essay studies palace ceilings from the late 15th century, starting with that of the Palazzo dei Penitenzieri (around 1490), to the end of the 16th century represented by the magnificent ceiling of the Casino Montalto at Bagnaia by the Cavalier D’Arpino. The most sumptuous ceilings from the intervening years are analyzed, including those commissioned by the Farnese – e.g., their palaces in Rome and Caprarola, to Castel Sant’Angelo and the Cancelleria. The visual and symbolic role played by the all’antica wooden ceiling in Rome’s palaces is explored using the examples of Palazzo Massimo alle Colonne, the Chigi Farnesina, and the palace of Cardinal Della Valle. The authors make no pretense to exhaustiveness due to the innovative nature of the study, as witnessed by the lack of bibliographic precedents.