Francesca Pomarici: L’iconografia della Vergine nell’opera di Arnolfo di Cambio: il sepolcro De Bray e la facciata (estratto dal volume speciale:Arnolfo di Cambio: Il monumento del cardinale Guillaume De Bray dopo il restauro)

    

L’autrice dopo aver evidenziato le modifiche apportate ad una statua romana, del tipo della Giunone della Triade Capitolina, per trasformarla nella Vergine del monumento De Bray, ha cercato i possibili modelli alla base in particolare della complessa e singolare acconciatura che caratterizza la creazione di Arnolfo. Nonostante i molteplici spunti non sembra esserci nulla di direttamente paragonabile e l'opera appare piuttosto come una “rilavorazione”originale dell’artista. Si interroga poi sulla possibilità di individuare nella statua De Bray un' identità iconografica nascosta sotto quella ovvia di Madonna con il Bambino. Dopo aver valutato le proposte avanzate in passato – la Mulier amicta solis o la Maria-Regina di tradizione romana –, propone una ipotesi di lettura in chiave mitologica, riprendendo un’ipotesi della Romanini, legata al mito di Ifigenia, in cui la Vergine corrisponderebbe alla figura di Diana. Al fine di rintracciare il personale apporto dell'artista nella costruzione del significato dell'immagine si prende in considerazione anche la Madonna in trono con Bambino della facciata di Santa Maria del Fiore a Firenze.


Francesca Pomarici, in her iconographic study of the De Bray Madonna, adduces the alterations made to a Roman statue, of the type of the Juno of the Capitoline Triad, to transform it into the Virgin Mary of the De Bray monument. On this basis she then tries to identify possible models, especially in terms of the elaborate and distinctive hairstyle that characterises Arnolfo’s creation. But, despite many possible correspondences, no precise antique model seems to exist, and the statue seems rather to be an original ‘re–working’ by the artist. The author then examines whether it is possible to identify in the De Bray statue an iconographic identity hidden below the more obvious iconography of the Madonna and Child. After evaluating the hypotheses advanced in the past – the Mulier amicta solis or Mary as Queen of the Roman tradition –, she revives a hypothesis of Angiola Maria Romanini and proposes a mythological interpretation linked to the myth of Iphigenia, in which the Virgin could correspond to the figure of Diana. With the aim of tracing the artist’s personal contribution in constructing the meaning of the image, she also takes into consideration the enthroned Madonna and Child on the façade of Santa Maria del Fiore in Florence.