GIANNI PAPI: La vera paternità della pala ritornata a San Severino dalla Pinacoteca di Brera: nuove riflessioni su Baccio Ciarpi

    

Il contributo intende assegnare definitivamente a Baccio Ciarpi la paternità della pala d’altare con la Madonna col Bambino e i santi Rocco e Severino, tradizionalmente riferita a Cristoforo Roncalli. Il dipinto è salito recentemente alla ribalta perché è stato trasferito nella sua sede originaria (l’altare della chiesa di San Rocco a Sanseverino Marche) dalla chiesa di Santo Stefano a Osnago, dove da oltre due secoli era stato collocato come deposito della Pinacoteca di Brera. Come molte opere del territorio marchigiano, la pala era stata fatta trasferire a Milano da Napoleone, dopo l’annessione della regione al Regno d’Italia, nel 1808. Il recupero dell’opera nel catalogo di Baccio Ciarpi offre qui l’occasione per riflettere sull’importante stagione del pittore durante il secondo decennio del Seicento a Roma, quando presso di lui si svolgeva l’apprendistato di Pietro da Cortona che, proprio in virtù del contatto con Ciarpi, avrebbe sviluppato il proprio, originale, linguaggio artistico.


                                                         The true ownership of the altarpiece now returned to the Church of San Severino
                                                             from the Pinacoteca di Brera collection: new thoughts on Baccio Ciarpi


This paper intends to definitively assign the altarpiece Madonna with Child, with Saints Roch and Severinus to the hand of Baccio Ciarpi. Until now it was tended to be believed a work of Cristoforo Roncalli. The painting has been in the news recently following its return to its original position over the altar of the Church of San Rocco, in Sanseverino Marche. For over two centuries it had been on display in the Church of Santo Stefano in Osnago, as part of the Pinacoteca di Brera collection. Along with many other artistic treasures from the Marches, the altarpiece was taken to Milan on the orders of Napoleon. This followed the annexation of the region to the Kingdom of Italy, in 1808. Placing the work back in Baccio Ciarpi’s catalogue gives a chance to reflect over the important time the artist spent in 1620s Rome. That was when Pietro da Cortona, still a novice, thanks to his contact with Ciarpi, was able to develop his own, personal, artistic language.