Laura Moreschini: Francesco Diofebi. Le opere per la nobiltà europea a Roma nella prima metà dell’Ottocento (Estratto dal fascicolo 9)

    

Francesco Diofebi (Narni 1781 – Roma 1851) si stabilisce a Roma nel 1800 e completa la sua formazione artistica negli studi di Gaspare Landi e Vincenzo Camuccini.
Diofebi opera nell’ambito del contesto artistico internazionale presente a Roma soprattutto dal 1820 al 1840, in un ambiente culturalmente fervido che lo porta a frequentare soprattutto i circoli tedeschi e danesi vicini allo scultore Bertel Thorvaldsen. Quindi, lavora su commissione di visitatori provenienti soprattutto dall’Europa settentrionale, dell’aristocrazia inglese, tedesca e russa e per i principi Torlonia.
Nonostante la preparazione di matrice neoclassica, Diofebi non ne tratta i temi canonici, piuttosto rivolge l’attenzione alle raffigurazioni popolari di intonazione pinelliana e alle scene di genere riuscendo buon documentarista, orientando la sua attività artistica in linea con le tendenze del mercato e il gusto del tempo. La presente ricerca ha permesso di ampliare la conoscenza della sua produzione e di approfondirne l’aspetto stilistico, superando l’antologizzazione proposta dalla raccolta thorvaldseniana e rilevando un carattere del tutto nuovo e particolarmente interessante: abbiamo potuto analizzare la sua attività di ritrattista e soprattutto abbiamo rintracciato opere che mostrano una raffigurazione di interni di dimore private, un genere poco diffuso.
L’opera di Diofebi è stata finora molto poco studiata, e questo intervento propone ed analizza una ampia selezione di opere inedite e finora sconosciute, e ci permette di inquadrare il periodo storico artistico durante il quale gli artisti ed i committenti nordici si ritrovarono nella comune esaltazione del folklore e dei monumenti romani.

 
Francesco Diofebi. Paintings for the European nobility in the first half of the nineteenth century


Francesco Diofebi (Narni 1781 – Rome 1851) settled in Rome in 1800 and completed his training as an artist in the studios of Gaspare Landi and Vincenzo Camuccini. Diofebi worked on the international artistic scene in Rome especially from 1820 to 1840, in a flourishing cultural environment that led him to forge contacts especially with the German and Danish circles that gravitated round the Danish sculptor Bertel Thorvaldsen. He then worked on commission for visitors mainly from Northern Europe, for the English, German and Russian aristocracy, and for the Princes of Torlonia.
In spite of his neoclassical training, Diofebi did not derive the canonical themes from this background. Instead he turned his attention to popularizing representations reminiscent of Bartolomeo Pinelli and picturesque genre scenes. He proved a good documentarist, adjusting his art to market trends and the taste of his time. The research embodied in the present article extends our knowledge of his output and deepens our understanding of its stylistic aspect. Overcoming the reductive interpretation of Diofebi as a disciple of Thorvaldsen, the author reveals a quite novel and particularly interesting character in his works: she analyzes his activity as a portrait painter and especially traces works representing the interiors of private residences, a genre of painting not widely practised at the time.
Diofebi’s oeuvre has hitherto been little studied. The present article analyses a wide selection of unpublished and hitherto unknown works, and enables him to be placed in an art–historical period during which artists and Northern European patrons were bound together in the common celebration of folklore and Roman monuments.