Maria Giulia Barberini: Un acerrimo nemico: Andrea Bergondi, scultore romano (1721-1789)

    

Il nome di Andrea Bergondi, scultore e restauratore nella Roma della seconda metà del Settecento, ritorna svariate volte nelle pagine dei Giornali di Vincenzo Pacetti, dove la sua personalità e le sue opere vengono descritte con toni particolarmente aspri, frutto di un conflitto di incomprensioni personali ed artistiche che ne provocò in parte la condanna della produzione, avvolta prima da sarcasmo, poi da generale disinteresse. Il contributo ricostruisce l’attività di Bergondi e i vari incarichi professionali da lui ricevuti, facendo perno sul clima culturale di transizione che negli anni sessanta-ottanta del XVIII secolo si respirava all’interno dell’Accademia di San Luca, di cui Bergondi fu principe ben tre volte, per gli importanti cambiamenti di gusto che porteranno al declino del “barocchetto” sotto i colpi incalzanti dell’antico.

A bitter enemy: Andrea Bergondi (1721–1789), sculptor in Rome


The name of Andrea Bergondi, a sculptor and restorer in Rome during the second half of the Settecento, appears a number of times in the pages of Vincenzo Pacetti’s Giornali, in which where Bergondi’s personality and artistic pro-duction are described in especially harsh tones. This was the consequence of a conflict caused by personal and artistic misunderstandings that provoked Pacetti’s condemnation of Bergondi’s art, first couched in sarcasm and eventually in a general disinterest. The article reconstructs Bergondi’s activity and the various professional posts he held, including three tenures as principe of the Accademia di San Luca. It focuses on the cultural climate of transition, 1760s–1780s, at the acade-my due to important changes in taste that would lead to the eclipse of the “barochetto” with the inexorable ascent of the antico.