Paolo Liverani, Giandomenico Spinola: Le vendite Pacetti ai Musei Vaticani

    

Il rapporto con i Musei Vaticani segna come un filo rosso l'intera vita professionale di Vincenzo Pacetti: grazie alla pubblicazione dei suoi Giornali acquista ora più leggibilità tutta una serie di fonti dettagliate e inedite. A parte episodi minori, la vendita più importante di Pacetti avvenne nell'ambito degli sforzi compiuti da papa Pio VII per rilanciare i musei pubblici di Roma dopo i sequestri dell'esercito francese. Nel 1804 diverse centinaia di sculture furono trasferite dalla bottega di Pacetti ai Musei Vaticani e gran parte di esse sono identificabili grazie agli inventari preparati per la vendita insieme ad alcuni documenti minori conservati presso l'Archivio di Stato di Roma e l'Archivio dei Musei Vaticani. Ulteriore aiuto viene dall'uso di segnare con il numero rosso “19” i marmi del lotto Pacetti, cifra che in molti casi è ancora visibile. Le sculture più importanti del Pacetti furono esposte nel Museo Chiaramonti e – dopo il 1821 – nel Braccio Nuovo, ma sono presenti significativi gruppi di sculture anche nell'Atrio dei Quattro Cancelli, nel vestibolo della Scala Simonetti, nella Galleria dei Candelabri e nella parte centrale del Cortile Ottagono. In alcuni casi fortunati gli inventari consentono di risalire anche al luogo del ritrovamento di alcuni marmi: Piazza di S. Callisto in Trastevere, Tivoli e – particolarmente interessante – lo scavo di Hamilton a Gabii.

 

The Pacetti Sale to the Vatican Museums

 

Vincenzo Pacetti’s relationship with the Vatican Museum is a red line throughout his whole professional life: thanks to the publication of his Giornali, an entire series of detailed and unpublished sources now acquires greater legibility. Apart from minor episodes, the most important sale by Pacetti to the Vatican took place in the context of the efforts made by pope Pius VII to revive Rome’s public museums after the confiscations by the French army. In 1804 several hundred sculptures were transferred from Pacetti’s workshop to the Vatican Museum. Most of these can be identified thanks to the inventories that were prepared for the sale together with other, more minor documents in the Archivio di Stato di Roma and the Archives of the Vatican Museums. Also facilitating the research is the red number 19 that was used to mark the marbles in Pacetti’s lot, a mark that in many cases is still visible. The most important sculptures from Pacetti were displayed in the Museo Chiaramonti and — after 1821 — in the Braccio Nuovo, although there are also significant numbers of statues in the Atrio dei Quattro Cancelli, the vestibule of the Scala Simonetti, the Galleria dei Candelabri and in the central part of the Cortile dell’Ottagono. In a few lucky cases, the inventories provide provenances, for instance the San Callisto square in Trastevere, Tivoli and — of special interest — Hamilton’s excavation of Gabii.