Le misure di fluorescenza x (XRF) effettuate sui due volumi della Bibbia di Borso d’Este hanno consentito in maniera non distruttiva l’individuazione dei pigmenti contenenti elementi chimici non leggeri e la caratterizzazione dei materiali metallici originali costituivi delle rilegature (borchie, cantonali, fermagli, ecc.), nonché di quelli presenti nella rilegatura del 1939. L’esame delle miniature ha consentito l’individuazione di oro, biacca, giallo di piombo e stagno, pigmenti a base di ferro (terre, ocra, ecc.), pigmenti a base di rame (verdi e azzurri) e cinabro. In alcune campiture azzurre e rosse, sulla base dell’assenza di elementi cromofori individuabili attraverso l’analisi XRF è stato inoltre possibile ipotizzare l’impiego di lapislazzuli e di lacche rosse, pigmenti identificati dalle altre indagini effettuate sulla Bibbia. Di particolare interesse è stata la determinazione di cinabro negli strati preparatori di alcune doratura, che trova puntuali riscontri in alcune ricette miniatorie quattrocentesche ferraresi. Le parti metalliche quattrocentesche delle rilegature sono in argento dorato ad amalgama di mercurio, a differenza degli elementi moderni, dorati galvanicamente. Differenze significative tra le parti originali e quelle aggiunte intervengono anche nella composizione dell’argento, ovviamente più puro nelle parti più recenti.

 X–ray fluorescence analyses on the Bible of Borso d’Este

The x–ray fluorescence (XRF) carried out on the two volumes of the Bible of Borso d’Este allowed, in a non–destructive way, the identification of pigments containing non–light chemical elements and the characterization of the original metal components that form part of the bindings (bosses, corner stiffeners, clasps, etc.), as well as those present in the binding of 1939.
The examination of the miniatures permits the identification of gold, lead white, lead tin yellow, iron–based pigments (earths, ochre, etc.), copper–based pigments (green and blue) and cinnabar. In some azure and red grounds, on the basis of the absence of chromophorous elements detectable through x–ray fluorescence analysis, it was also possible to hypothesize the use of lapis lazuli and red lakes, pigments identified by other analyses conducted on the Bible.
Of particular interest was the determination of cinnabar in the preparatory strata of some areas of gilding. This is precisely matched in some surviving recipes for the painting of miniatures in fifteenth–century Ferrara.
The fifteenth–century components of the bindings are in silver, gilded with mercury amalgam, unlike the modern metal fixtures which are gilded by a process of galvanization. Significant differences between the original parts and those added in modern restorations were also registered in the composition of the silver, obviously purer in the more recent parts.