Marina Bonavia: Borromini ritrovato: retrospettiva storiografica nel cantiere di restauro, con l’Indice delle fonti documentarie (Estratto dal Volume Speciale: La “Fabrica” di San Carlino alle Quattro Fontane: gli anni del restauro)

    

Il lavoro qui presentato è consistito in uno studio mirato sulle fonti documentarie già note conservate nell’Archivio del Convento di San Carlino, completato dalle integrazioni di una nuova ricerca che pone particolare attenzione alle tecniche di lavorazione e ai materiali posti in opera nell’ottica del loro restauro conservativo: una catalogazione ordinata delle fonti, proposta in appendice all’articolo, raccoglie i documenti relativi alla costruzione, essenzialmente quelli riferiti all’attività di Francesco Borromini a San Carlino tra il 1634 e il 1644 (integrati, rispetto a quelli già editi nel testo di Oskar Pollak risalente al 1928, con una revisione del manoscritto originale Relazione e Fabrica del Convento di San Carlo alle Quattro Fontane, scritta da Fra Giovanni di San Bonaventura e con la trascrizione di un plico rilegato, recentemente riscoperto in archivio, contenente una serie di stime e ricevute dei lavori sottoscritte dai mastri esecutori, presumibilmente i documenti originali riportati solo in parte nella Fabrica)
Ulteriore sistemazione hanno avuto i materiali contenuti nella tesi di laurea in restauro dei monumenti ancora inedita San Carlino – ricerca storica e proposta di restauro a cura di M. Bonavia, R. Francucci, R. Mezzina (Facoltà di Architettura di Roma, 1982), che ha costituito la base per tutti gli approfondimenti successivi: si tratta in particolare della serie di manoscritti non rilegati (Ms.77b) relativi alla seconda fase dell’attività di Borromini a San Carlino (1644–1667), agli interventi di completamento della fabbrica attuati dal nipote Bernardo Borromini (1670–1680) e delle carte sciolte in plichi riguardanti completamenti, manutenzioni e alterazioni avvenute nei secoli successivi.
Lo studio illustra come dal 1990 ad oggi sia stato possibile confrontare le indicazioni fornite dalla ricerca sulle fonti archivistiche con le osservazioni rilevate durante le diverse operazioni di restauro: attraverso una lettura analitica interpretativa si è cercato di scomporre i diversi elementi costitutivi componenti la massa muraria e la finitura superficiale per consentirne l’individuazione in fase di restauro agli operatori ed avere così un immediato riscontro del tipo di materiali posti in opera, delle relative lavorazioni e delle dimensioni utili anche a riconoscere eventuali alterazioni apportate, in seguito, al manufatto; tale prassi ha spesso suggerito e indirizzato, anche in corso d’opera, le indagini e gli interventi da effettuare.
Le schede analitiche e gli schizzi a mano libera corredati da annotazioni elaborate sul campo, sono parte integrante del testo; questo è diviso in paragrafi, secondo la successione temporale degli interventi che rende conto delle principali novità emerse dalla ricerca durante i lavori di restauro della facciata laterale della chiesa su via delle Quattro Fontane (1996), del prospetto del Convento su via del Quirinale (1997), dell’interno della chiesa (1998), del campanile e cantonale (1999), della facciata dell’ala conventuale del Quarto del dormitorio (2000).

Borromini rediscovered. Historiographic retrospective ... as premise for the restoration with Index of documentary sources

The article presents the results of a fresh study of the already known documentary sources in the Archive of the Convent of San Carlino, supplemented by the findings of a new research project that placed particular emphasis on the building techniques and materials used by Borromini with a view to their restoration and conservation. A systematic catalogue of the source material is presented in an appendix; it brings together the documents relating to the construction of San Carlino, essentially those relating to the activity of Francesco Borromini at San Carlino between 1634 and 1644 (the documents already published by Oskar Pollak in 1928 are supplemented with a revised edition of the original manuscript Relazione e Fabrica del Convento di San Carlo alle Quattro Fontane, written by Fra Giovanni di San Bonaventura, and with the transcription of the papers of a bound folder, recently rediscovered in the archive, containing a series of estimates and receipts for the work, signed by the site foremen, presumably the original documents only in part cited in the Fabrica).
The materials contained in the still unpublished graduate dissertation (a case study in the restoration of historic monuments), San Carlino – ricerca storica e proposta di restauro edited by M. Bonavia, R. Francucci and R. Mezzina (Facoltà di Architettura di Roma, 1982), were also drawn on and formed the basis for all subsequent investigations. The materials in question consist in particular of a series of unbound manuscripts (Ms. 77b) relating to the second phase of Borromini’s activity at San Carlino (1644–1667), the interventions for the completion of the building conducted by the architect’s nephew Bernardo Borromini (1670–1680) and the loose documents in folders relating to the work of completing Borromini’s project, its maintenance and alterations made to it in the following centuries.
The study describes the process of comparing and correlating the findings of research on the archival sources and the observations made during the various restoration phases from 1990 to the present day. Through analytical interpretation of the source material the author has tried to separate the various structural and decorative elements to permit their identification during the phase of restoration and thus to provide the restorers with an immediate corpus of information on the type of materials used in the building, the methods with which they were used and their dimensions, useful also for ascertaining any alteration that may subsequently have been made to the building; this practice often suggested and guided the investigations and interventions to be conducted during the work.
The analytical records and the freehand sketches furnished with annotations made in situ are an integral part of the study. The text itself is divided into sections, according to the chronological succession of the interventions. It presents the main new findings that emerged from the research conducted during the work on the restoration of the lateral façade of the church on the Via delle Quattro Fontane (1996), the façade of the Convent on the Via del Quirinale (1997), the church interior (1998), the campanile and corner block (cantonale) (1999), and the façade of the convent wing of the dormitory quarter (2000).