Gonzalo Redín Michaus: Giulio Mazzoni e Gaspar Becerra a San Giacomo degli Spagnoli. Le cappelle del Castillo e Ramírez de Arellano (Estratto dal fasc. 120)

    

L’articolo ricostruisce, attraverso i documenti ritrovati, il ruolo avuto dal pittore e scultore Giulio Mazzoni nella decorazione di due cappelle della chiesa di san Giacomo degli Spagnoli a Roma; ambedue le cappelle sono andate distrutte nel primo Novecento, quando la chiesa fu accorciata e pesantemente manomessa per l’apertura di Corso Rinascimento, parallelo a Piazza Navona.
Un primo intervento dell’artista nella chiesa è databile al 1557, quando subentra allo spagnolo Gaspar Becerra nella decorazione della cappella di Costantino del Castillo. La descrizione dettagliata in un manoscritto del 1628 dell’Archivio Capitolino e una fotografia scattata prima della distruzione della cappella permettono di stabilire come era organizzata la sua decorazione, in cui avevano molto posto gli stucchi ( di cui si è conservato un frammento, una testa , oggi nella sagrestia della stessa chiesa, mentre un affresco staccato, la ‘Discesa al Limbo’, si trova oggi in Castel Sant’Angelo). Anche se l’autore dell’affresco è da riconoscersi nel Becerra, il suo ruolo all’interno della cappella risulterebbe dai documenti molto più limitato in confronto a quello di Mazzoni che proseguì la decorazione, apportando numerose varianti al primo progetto.
Della seconda cappella della chiesa in cui lavorò Mazzoni, quella del protonotario apostolico Alonso Ramìrez de Arellano, non resta purtroppo nulla. Inizialmente era stata destinata al protonotario la cappella di fronte a quella del Castillo, e per essa Giulio Mazzoni cominciò a lavorare nel 1571. Ma nel 1572 fu destinata all’ Arellano un’altra cappella, e anche per quest’ultima fu chiamato Mazzoni, che vi lavorò fino al 1574, eseguendovi una decorazione che i documenti descrivono piuttosto simile a quella della cappella del Castillo, nella sua fusione tra pitture e sculture in marmo e stucco.
 
Giulio Mazzoni and Gaspar Becerra at San Giacomo degli Spagnoli. The Del Castillo and Ramìrez de Arellano Chapels

The article reconstructs, through rediscovered documents, the role played by the painter and sculptor Giulio Mazzoni in the decoration of two chapels in the church of San Giacomo degli Spagnoli in Rome. Both chapels were destroyed in the earlier twentieth century, when the church was truncated, and drastically remodelled as a result of the demolition entailed by the opening of the Corso Rinacimento, parallel to Piazza Navona.
A first intervention of the artist is datable to 1557, when he took over from the Spaniard Gaspar Becerra in the decoration of the chapel of Costantino del Castillo. The detailed description in a manuscript of 1628, now in the Archivio Capitolino, and a photograph taken prior to the chapel’s destruction, enable the main features of its decoration to be established. A prominent part of the decorative programme was its stuccoes (one fragment, a head, has been preserved and is now in the sacristy of the same church, while a detached fresco, the ‘Descent into Limbo’, is now in the Castel Sant’Angelo). Though the fresco can be attributed to Becerra, the documents suggest that his role in the chapel was a good deal more limited than that of Mazzoni, who continued the decoration and made numerous variations to the original project.
Of the second chapel of the church in which Mazzoni worked, that of the protonotary apostolic Alonso Ramìrez de Arellano, unfortunately nothing remains. Initially the chapel facing that of Del Castillo had been earmarked for the protonotary, and Giulio Mazzoni began work on it in 1571. But in 1572 another chapel was assigned to Arellano, and for its decoration too Mazzoni was hired. He worked on it until 1574, producing a kind of decorative ensemble that the documents describe as similar to that of the Del Castillo chapel, in its fusion of painting, sculptures in marble and stuccoes.